L'insostenibile leggerezza dell'Assessorato Servizi Sociali di Catania

L'insostenibile leggerezza dell'Assessorato Servizi Sociali di Catania

16/02/2012 - (L'Opinione)

Se facessimo il conto del tempo che abbiamo passato nella sala riunioni dell'Assessorato servizi sociali di Catania, proveremmo sgomento nel comprendere quanto di questo tempo si possa definire "perso" e quanto fruttuoso. Quasi 18 mesi fa era stata annunciata una grande rivoluzione che avrebbe confezionato finalmente un welfare più umano, più razionale e che avrebbe fatto fuori certi parassiti. Noi ci avevamo creduto e forse abbiamo sbagliato. L'ultimo evento, in ordine cronologico, si è svolto nel pomeriggio di oggi. Si trattava della terza puntata della telenovela sull'assistenza alle donne maltrattate o in difficoltà. Per tutta la durata dell'incontro abbiamo avuto la netta sensazione, che certi problemi (peraltro gravi ed estremamente urgenti) non si vogliano davvero affrontare. Si mettono infatti allo stesso tavolo soggetti molto diversi che fanno cose molto diverse e che in qualche modo vengono messe in concorrenza tra loro. C'è chi pratica una lodevolissima attività di volontariato e chi svolge servizi professionali affrontando però costi imponenti rispetto ai quali l'Amministrazione comunale dovrebbe avere un livello di attenzione più alto. Sarebbe stato opportuno poi prendere l'iniziativa di porre allo stesso tavolo tutte le istituzioni (comune, Asp, forze dell'ordine, tribunale,ecc..), che a vario titolo hanno il potere di determinare l'affidamento della donna in difficoltà (quasi sempre accompagnata da minori) ad una struttura convenzionata. Così come avrebbe facilitato la vita di tutti definire una procedura condivisa che portasse il soggetto in difficoltà ad essere accolto da qualche parte anche se temporaneamente. Invece no. Si fanno riunioni senza neanche preoccuparsi d'invitare alcune delle più importanti istituzioni. Si rimanda la discussione alla prossima puntata, ma fino a quando. Eppoi ancora non si sa se la concertazione svolta dentro le mura comunali, alla presenza di funzionari ed addetti comunali, potrà avere l'assenso dell'Assessore. Tutto ciò in un momento in cui si dovrebbe comprendere che la velocità d'azione è determinante per non creare disagio all'utenza o danni al privato sociale. Le cooperative sociali ed i loro soci lavoratori e volontari sono stanche delle troppe chiacchere, delle rivoluzioni annunciate e dei fatti non pervenuti.

Cerca in archivio

L'insostenibile leggerezza dell'Assessorato Servizi Sociali di Catania
 

Condividi